Ciuccio: fino a quando utilizzarlo?

Il ciuccio ha un effetto rassicurante per il bambino. Questa abitudine non determina conseguenze dannose a lungo termine se viene interrotta intorno ai 2-3 anni massimo. Questo è vero a patto che il ciuccio non venga imbevuto di sostanze zuccherine come ad esempio il miele. In questo caso infatti può essere la causa di carie destruenti.

Quali sono le conseguenze di un utilizzo prolungato?

Qualora l’abitudine al succhiamento del ciuccio o del dito persista oltre i 2-3 anni di età può essere responsabile di malocclusioni. La malocclusione derivante dal ciuccio è dovuta sia all’azione di spinta diretta sui denti sia all’alterazione dell’equilibrio pressorio che c’è normalmente tra guance, lingua e labbra.

L’interposizione del dito o del ciuccio tra le arcate dentarie comporta lo sventagliamento degli incisivi superiori che si traduce in una distanza aumentata tra i denti di sopra e i denti di sotto in senso orizzontale.

L’uso prolungato del ciuccio può condizionare la forma del palato predisponendo all’insorgenza del cross-bite posteriore. Si tratta di una malocclusione molto diffusa in età pediatrica in cui i denti di sopra non combaciano correttamente con quelli di sotto (per saperne di più https://ortodonziasaba.it/i-nostri-pazienti/).

L’azione meccanica sull’arcata inferiore ha anche un’influenza sulla postura della mandibola che viene mantenuta in basso, assieme alla lingua. La separazione delle basi ossee che ne deriva determina l’estrusione dei denti nei settori posteriori e l’apertura anteriore del morso (una distanza aumentata tra i denti di sopra e i denti di sotto in senso verticale).

Infine, la presenza del morso aperto stimola l’acquisizione di uno schema di deglutizione atipica.

Come interrompere quest’abitudine?

Bisogna rendere il momento del distacco con il ciuccio il meno traumatico possibile. La separazione può essere addolcita regalando in cambio al bambino un peluche o un giocattolo. Potremmo concordare col bambino di legare il ciuccio ad un palloncino che vola via. In linea di massima, colloquiare con il bambino ed incentivarlo a smettere risultano metodi più efficaci delle punizioni che potrebbero far scaturire sentimenti negativi di vergogna o pressione sociale.

Interrompere l’abitudine più avanti può risultare più difficoltoso specie se l’abitudine al succhietto è stata sostituita con il dito perché il dito è sempre disponibile. Spesso qualche seduta con un professionista esperto nella psicologia dei bambini può aiutare a rendere più serena l’esperienza.

Come ultima alternativa può essere utilizzato un apparecchio ortodontico fisso (griglia linguale). Questo non deve essere presentato al bambino come una punizione bensì come un aiuto. Il piccolo paziente deve essere consenziente e sempre partecipe; non deve subire ma quasi arrivare a richiedere l’aiuto.

Nello Studio di Ortodonzia Saba ad Iglesias, riserviamo particolare attenzione alla presenza delle abitudini viziate (succhiamento del dito, succhiamento del ciuccio) e guidiamo il genitore ed il bambino verso un’interruzione serena e consapevole.