Dentifricio bambino

La domanda più quotata dei genitori è quando iniziare ad utilizzare il dentifricio? Abbiamo parlato di come prendersi cura dei primi denti utilizzando uno spazzolino con testina piccola a setole morbide inizialmente bagnato con sola acqua (https://ortodonziasaba.it/primi-dentini-istruzioni-per-luso/).

Intorno agli 8-10 mesi si può introdurre il dentifricio in un quantitativo grande come una lenticchia spalmato accuratamente lungo tutte le setole a formare uno straterello invisibile. Bisogna acquistare un dentifricio specifico per l’età, quasi tutte le aziende hanno sviluppato una linea dedicata. Il quantitativo di Fluoro non deve superare le 1000 ppm, come da indicazione del Ministero della Salute. Il Fluoro, infatti, aiuta a remineralizzare lo smalto e quindi a prevenire l’insorgenza della carie ma un suo eccesso può indurre la formazione di macchie dei denti (fluorosi).
Infine, acquistare dentifrici che assecondino i gusti dei bambini (menta, banana, fragola) permetterà di rendere più piacevole l’esperienza.

Dentifricio adulto

Per quanto riguarda l’adulto la quantità giusta di dentifricio da apporre sullo spazzolino è pari alla dimensione di una perla e le particelle di Fluoro possono variare dalle 1000 alle 1500 ppm. In base alle esigenze può essere utile usufruire di dentifrici contenenti diversi principi attivi che svolgono un’azione mirata. Esistono dentifrici per diminuire la sensibilità dentinale, dentifrici remineralizzanti e dentifrici sbiancanti.

  • dentifricio desensibilizzante: sono utili per chi soffre di sensibilità dentale ossia fastidio al caldo e al freddo. La sensibilità dentale è causata da recessioni gengivali dovute a problematiche parodontali oppure da scorretto spazzolamento o ancora da erosioni causate dall’assunzione di bevande/cibi eccessivamente acidi (coca-cola). In questi casi è sconsigliato l’utilizzo di dentifrici sbiancanti.
  • dentifricio remineralizzante: sono indicati per pazienti cariorecettivi in quanto contengono sostanze che facilitano i processi riparativi dei prismi dello smalto quali il Fluoro e l’idrossiapatite.
  • dentifricio sbiancante: contengono particelle in grado di rimuovere le macchie più superficiali grazie al loro potere micro-abrasivo. Il loro utilizzo prolungato è sconsigliato perché potrebbe risultare potenzialmente aggressivo ed indebolire la struttura dello smalto. Possono essere impiegati una o due volte la settimana. Per ottenere un vero e proprio sbiancamento è bene richiedere un consulto all’igienista dentale (https://ortodonziasaba.it/sbiancamento-denti-cose-e-come-viene-realizzato/). Attenzione anche ai nuovi accattivanti prodotti come il dentifricio al carbone. Non ci sono infatti studi che ne dimostrino l’efficacia sbiancante ed antibatterica e possono lasciare residui nero-grigiastri quando non risciacquati adeguatamente.

Per ulteriori consigli, è possibile rivolgersi all’igienista dentale. Nello studio di Ortodonzia Saba ad Iglesias, la Dr.ssa Giulia Atzori sarà felice di rendersi disponibile per qualsiasi curiosità relativa all’argomento.